Dieta senza grammature: consigli per l’elaborazione
Da professionista della nutrizione sai bene che a volte è necessario elaborare diete senza grammature.
Si pensi a quei pazienti che, per motivi clinici o meno, sono così precisi nel rispettare le grammature da diventarne perfino ossessionati.
Non indicare le grammature nella dieta, quindi, si rivela alcune volte essenziale.
In questo articolo troverai dei consigli utili per elaborare una dieta senza grammature, utili sia per la creazione di un piano “a mano”, sia con un software flessibile che lo consente.
Identikit del paziente ossessionato dai grammi
Alcuni pazienti provano un senso di colpa quando non rispettano alla lettera le grammature prescritte in una dieta, perdendo di vista il significato più ampio del percorso nutrizionale, che va ben oltre l’aspetto quantitativo.
Per questi pazienti, spesso troppo severi con se stessi e diffidenti verso il tuo operato, il percorso nutrizionale può diventare un’esperienza frustrante. La loro ossessione per i grammi potrebbe persino portare a mettere in dubbio la tua professionalità.
Se è vero che in alcune situazioni il rispetto rigoroso delle quantità è fondamentale, in molti altri casi il successo di un percorso nutrizionale dipende solo in minima parte dalle grammature. Come affrontare, quindi, i pazienti ossessionati dai grammi?
Il successo di un percorso nutrizionale
Prima di passare ai consigli pratici è doveroso fare una considerazione rispetto alle modalità con cui le informazioni sono presentate nel documento finale da consegnare al paziente. La forma in cui un piano alimentare viene presentato è, infatti, un elemento non trascurabile. Ad esempio, pochi numeri e più discorsività riescono a trasmettere meglio il senso del percorso nutrizionale. Questo è ancora più vero nel caso dei pazienti più sensibili alle grammature.
In tutti i casi la forma in cui presenti il piano alimentare influisce sul grado di successo del percorso nutrizionale. Inconscia o ragionata, questa intuizione è propria del professionista della nutrizione, che spesso preferisce elaborare i piani alimentari manualmente. I software, infatti, spesso non lasciano libertà nella struttura e nella presentazione del documento finale.
Le semplici dritte che stiamo per elencare sono, pertanto, applicabili all’elaborazione manuale dei piani alimentari o tramite un software di elaborazione diete abbastanza elastico da permettertelo.
Misure casalinghe vs bilancia
Utilizzare unità di misura alternative al grammo è la soluzione più intuitiva per migliorare l’approccio alle quantità di alcuni pazienti.
A seconda della natura dell’alimento possono essere impiegate le misure casalinghe di più ampio uso. Cucchiaio, vasetto, bicchiere sono solo alcuni degli alleati del tuo paziente per liberarsi dal giogo della bilancia da cucina.
Quando è necessario attenersi più fedelmente alle quantità indicate, come nel caso di pazienti diabetici, è possibile comunque utilizzare questa metodologia, assicurandosi di educare il paziente alla consapevolezza della capienza di ogni strumento.
Quando non sono presenti particolari patologie e nei casi di pazienti fissati coi grammi, l’utilizzo delle misure alternative è preferibile. Il paziente avrà un approccio più rilassato e naturale verso il piano alimentare, sentendosi in piena regola nel consumo, per esempio, di una mela intera senza preoccuparsi del peso di un singolo spicchio.
Dieta senza grammature
Offrire al paziente un piano alimentare senza grammature è il metodo utilizzato da molti professionisti nei percorsi alimentari educativi. In questi casi il piano può essere riassunto in una semplice tabella riepilogativa testuale, o perché no, anche solo iconica.
Quando l’obiettivo non è la perdita di peso e il soggetto non è affetto da determinate patologie, indicare la grammatura dell’alimento non solo può risultare superfluo ma a volte anche dannoso. Purtroppo sono pochi i software di elaborazione diete che permettono di presentare un piano alimentare senza grammature, cosa che costringe molti professionisti della nutrizione che si occupano di percorsi alimentari educativi a elaborare le diete manualmente.
Crea un piano “parlante”
La nutrizione è scienza, ma non si deve limitare a parlare attraverso numeri. Costringere un piano alimentare nelle maglie delle quantità riduce il percorso nutrizionale a uno schema sterile. In alcuni pazienti potrebbe aumentare il livello di stress. L’esperienza della dieta non sarebbe quindi vissuta in accordo con la sua reale definizione: dieta significa infatti prima di tutto stile di vita.
Il tuo compito è di trasmettere il senso di un percorso nutrizionale integrandolo a uno stile di vita complessivamente salutare. Alla fine la responsabilità dell’interpretazione del piano ricade sul professionista della nutrizione che sceglie come presentare il piano al paziente. La forma in questi casi ha molto a che fare con la sostanza.
Cosa puoi fare per far parlare il piano alimentare direttamente al paziente al posto tuo? Arricchire di note il piano ti aiuta a trasmettere al paziente il significato del percorso nutrizionale. Se vuoi utilizzare un software di elaborazione diete, assicurati che abbia la possibilità di inserire note a ogni livello.
Mostra in stampa solo le informazioni necessarie
Riferimenti troppo scientifici potrebbero spingere il paziente a fare ricerche sul web e a interpretare male i risultati. Non rischiare di fargli mettere in discussione la tua professionalità inserendo, per esempio, dettagli sulla distribuzione dei macronutrienti.
Decidi di condividere alcuni dettagli solo coi pazienti più competenti in materia.
Se usi un software di elaborazione diete, questo dovrebbe permetterti di personalizzare la stampa. Dovresti poter decidere quali dati mostrare nel documento finale e nascondere quelli superflui o che potrebbero rischiare di ossessionarlo inutilmente.
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