Come gestire la fatturazione


Uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione, prima di avviare l’attività da libero professionista, è proprio la fatturazione. In questo articolo troverai tutte le informazioni necessarie per creare le tue fatture, quali sono le regole da seguire e preziosi spunti per gestire questa operazione al meglio.
Prima di procedere, se stai pensando di avviare la libera professione, ti consigliamo di leggere il nostro contenuto per maggiori informazioni su come aprire una Partita IVA e tutti gli aspetti correlati.
Come fare una fattura
La fattura è un documento (fiscale) obbligatorio che certifica la compravendita di beni o di servizi.
Si tratta di un documento pressochè standard, con alcune variazioni nel contenuto a seconda del settore nel quale si opera. Nel nostro caso vedremo le differenze tra quelle dei Biologi Nutrizionisti e dei Dietisti.
Abbiamo preparato un modello di Fattura da prendere ad esempio, lo stesso che viene utilizzato in Nutribook App . Puoi scaricarlo gratuitamente.
Il contenuto di una Fattura
- Dati dell’emittente, nel nostro caso il Professionista: denominazione, l’indirizzo dello studio, la partita IVA e il codice fiscale.
- Dati dell’intestatario: ente pubblico, azienda o paziente.
- La numerazione progressiva (obbligatoria) per anno fiscale:
può essere realizzata su diverse serie, ad esempio nel caso di più sedi operative. - Descrizione delle prestazioni svolte
- Contributi previdenziali: il Biologo Nutrizionista ha l’obbligo del versamento del contributo Enpab del 4% su ogni fattura emessa.
Il dietista invece, non avendo una propria cassa previdenziale, aderisce alla gestione separata INPS che prevede il versamento sempre del 4% su ogni fattura emessa. - L’IVA: in Italia le prestazioni sanitarie sono completamente esenti da IVA. Dunque nel caso di Biologi Nutrizionisti e Dietisti non va inserita, se la fattura viene fatta per un paziente. Si tratta di un’esenzione molto vantaggiosa per i professionisti perchè semplifica molti adempimenti del commercialista.
- L’importo totale da pagare: nel nostro caso è uguale alla somma delle prestazioni + i contributi previdenziali.
- Elementi aggiuntivi: il logo, gli sconti, i termini&condizioni, la modalità di pagamento.
Come emettere fattura
Ci sono diversi modi per creare ed emettere una fattura. Dai “sempreverdi” Word e Excel ancora molto utilizzati, soprattutto tra i professionisti alle prime armi, ai programmi o software online.
Noi consigliamo sempre di utilizzare un programma ad hoc per gestire la fatturazione.
Oltre al risparmio enorme di tempo, avrai a disposizione un’ampia sezione con grafici, tabelle e dati elaborati sulla contabilità (e molto altro). Questo è molto importante perchè ti permette di avere un quadro completo dei risultati del tuo lavoro ogni mese, che può esserti utile per elaborare strategie, per pianificare azioni verso i tuoi pazienti o per migliorare via via la tua organizzazione nel complesso.
Se sei all’inizio della tua attività, e quindi hai aderito al Regime Forfettario, avrai accesso ad alcune semplificazioni nella contabilità. Come già spiegato, questo Regime Fiscale è esente IVA e dunque i professionisti sono esenti dalla comunicazione dell’IVA trimestrale e annuale. Restano obbligatori solo la conservazione (per almeno 5 anni) delle fatture e la numerazione progressiva, che viene fatta automaticamente se si utilizza un programma.
In realtà l’IVA è esente, in generale, per tutte le prestazioni sanitarie. A prescindere dal regime fiscale al quale si è aderito.
Discorso diverso nel caso in cui si fatturi ad un ente pubblico (come le scuole) oppure ad un’azienda privata, le quali prestazioni potrebbero non essere “sanitarie”, per cui si dovrà aggiungere l’IVA in fattura.
Dunque l’applicazione dell’IVA dipende dalla tipologia di prestazione che si sta offrendo.
Fatturazione Elettronica
La fatturazione elettronica è, per il momento e fino a nuove indicazioni, esclusa per le prestazioni sanitarie (Decreto semplificazioni, entrato in vigore il 12 Febbraio 2019). È prevista solo nel caso in cui si parla di “prestazioni non sanitarie”. Quindi nei casi in cui è prevista l’applicazione dell’IVA, come sopra detto.
Marca da bollo
La marca da bollo sostituisce di fatto l’IVA, e deve essere applicata nelle fatture senza IVA. Si tratta di un tributo a carico del debitore (cioè il costo deve essere sostenuto da chi paga la fattura) ma è il professionista che ha l’onere di applicarla in fattura, per non incorrere in eventuali sanzioni.
L’importo della marca da bollo è di 2 euro e deve essere affrancata sulla copia originale della fattura consegnata al paziente o cliente. Sulle altre copie sarà necessario riportare la dicitura “Imposta di bollo assolta sull’originale”.
La marca da bollo è obbligatoria, solo ed esclusivamente, sulle fatture con importi superiori a € 77,47 sia in formato classico che elettronico.
Se le fatture presentano contemporaneamente importi soggetti ad IVA e importi non soggetti, la marca da bollo va applicata solo quando gli importi non soggetti ad IVA siano superiori a € 77,47.
Imposta di bollo e fatturazione elettronica
Essendo la fatturazione elettronica gestita per via telematica dal “sistema di interscambio” delle Agenzie delle Entrate, la marca da bollo non potrà essere applicata poichè non sarà prevista una fattura cartacea.
È stato previsto un meccanismo alternativo: al termine di ogni trimestre l’Agenzia delle Entrate comunicherà l’ammontare dovuto, calcolato sulla base delle fatture inviate attraverso il suddetto sistema.
Attraverso un servizio apposito (sul sito della Agenzia delle Entrate) si potrà provvedere al pagamento dell’imposta di bollo con addebito su conto corrente oppure utilizzando un modello F24, messo a disposizione dall’Agenzia stessa.